Quello che è successo in questi due giorni al Convento di San Panfilo a Spoltore merita di essere raccontato — non per celebrare numeri o successi, ma per ringraziare chi c'era..
Sabato 22 novembre
Il freddo era pungente e il cielo di quelli che non promettono nulla di buono, eppure il pubblico ha cominciato ad affluire con quella determinazione silenziosa di chi sa dove sta andando. Con il primo cittadino e l'assessore alla cultura ci si accingeva a tagliare il nastro, un gesto che può sembrare cerimoniale ma che per noi ha significato l'inizio di qualcosa di concreto, atteso, voluto.



La sala degustazione ha aperto alle undici con i produttori già ai loro banchi, pronti a raccontare i loro vini a chiunque avesse voglia di ascoltare. In contemporanea Manuela Cornelii inaugurava i seminari con un incontro dedicato a Michel Serres intitolato “ L'architettura dei sensi nello spazio della degustazione” — un modo diverso di pensare lo spazio della degustazione, di chiedersi cosa succede davvero quando portiamo un bicchiere alle labbra e cosa si muove dentro di noi oltre al vino.


Nel pomeriggio il prof. Marino Giorgetti con il suo intervento “Sull’olio secondo natura” e poi Antonio Abbate hanno preso per mano il pubblico e lo ha condotto nel territorio del Cesanese, quel vitigno unico nel panorama italiano che dall’anatolia ha preso dimora ai confini del Lazio e del nostro Abruzzo. Abbate ne ha parlato con una passione tale che ti fa venire voglia di partire, di andare a vedere quei luoghi e di capire come un vitigno possa raccontare così tanto. Tutta la durata del seminario è stata affiancata da una serie di degustazioni delle seguenti aziende:



Quando è arrivata la sera il convento ha cambiato pelle. Prima il. DJ Fabrizio Bielli ha riempito gli spazi con le sue sonorità ricercate — garage, neopsichedelica, afrobeat — creando un tappeto sonoro che accompagnasse gli ultimi assaggi della giornata.
Poi, dalle diciotto e trenta, è scesa in campo sua maestà il jazz: Tiziano Gialloreto e la sua band hanno iniziato a suonare e il convento si è trasformato in qualcosa che non ti aspetti, un luogo dove il vino e la musica si sono trovati a dialogare senza bisogno di spiegazioni. Il freddo fuori, il calore dentro, e quella sensazione rara di essere esattamente dove si doveva essere.


Domenica 23 novembre
La mattina di domenica ci ha accolto con i primi raggi di sole che filtravano timidamente da nuvole ancora troppo dense di pioggia - un rimando al tema di quest’anno komorebi, la luce che passa attraverso le foglie, regalando al convento un'atmosfera sospesa, quasi cinematografica.

E di cinema infatti si è parlato: la giornata si è aperta con la proiezione di "No Other Land", il docufilm del collettivo israelo-palestinese formato da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor e Hamdan Ballal. A presentarlo Elsa Flacco e Andreina Sirena.
È stato un momento di cinema e impegno civile dentro una manifestazione dedicata al vino, perché autenticità significa anche questo: non chiudersi nel proprio recinto, non fingere che il mondo là fuori non esista. Leggi di piu su No Other Land, clicca qui
Nel primo pomeriggio. Filomena Ciancaglini, sommelier FIS di Pescara, ha condotto un approfondimento sul vino secondo natura introdotta da Alessandro Calabretta, con la degustazione dei vini di Cantina Angelo Silano — un'occasione per mettere a fuoco cosa significhi davvero fare vino senza scorciatoie.


Dalle quindici è iniziato il viaggio verso il Giappone. Prima Aldo Rosano ha offerto una panoramica sulle principali zone della viticoltura giapponese, un mondo che per molti resta sconosciuto e che invece ha storie straordinarie da raccontare.
Poi è arrivato il momento che in tanti aspettavano: Toshiyuki Hattori — dall'enoteca "So San" e dal ristorante "Akizuki" di Kamakura — ci ha guidato alla scoperta dell'Hokkaido e dei suoi produttori di vino naturale, con quella simpatia tipica di chi vive il vino come una vera passione, quasi uno stile di vita. E lì la sorpresa, attraverso la preparazione segreta a tutti, nella cucina del convento di un brodo speciale, capace di raccontare con il tatto, il gusto dell’UMAMI quello stesso che poi avremmo riscontrato nell’assaggio di ben 4 dei vini Giapponesi.
Concluso il seminario, il nostro inviato (...per caso 🙂) Salvatore Marra, ci ha raccontato la sua esperienza alla cantina Kondo Vineyard nella regione di Sorachi, la degustazione ha accompagnato la sala strapiena di persone durante un pomeriggio e che ha fatto volare tutti senza muoverci dalla sedia.





Per tutta la durata della manifestazione le tele di Spring Berlandt hanno vegliato sugli spazi, dialogando silenziosamente con il vino, il territorio e la gente che passava. Il fuori salone di artigianato ha colmato la distanza con il mondo degli oggetti fatti a mano, quelli che richiedono tempo e cura, quelli che come i vini autentici, non si producono in serie.

E poi c'erano loro
Ma la cosa più bella, quella che porteremo con noi, sono stati i produttori. Li abbiamo visti scambiarsi bottiglie tra loro, assaggiare i vini degli altri con curiosità genuina, darsi consigli, ridere, raccontarsi le fatiche e le scelte di un anno intero. Sembravano a casa, ed era esattamente quello che volevamo: un luogo dove sentirsi tranquilli, dove poter essere veri senza dover dimostrare nulla a nessuno.
Questa terza edizione sarà ricordata da chi c'era come quella dove autenticità e resilienza sono state una pratica quotidiana condivisa, non slogan da stampare su una locandina.
Grazie al pubblico che ha sfidato il freddo e la pioggia, agli sponsor che hanno creduto in questo progetto, e a tutte quelle persone che a vario titolo hanno reso possibile quello che da soli non saremmo mai riusciti a fare.
Vini Autentici 2025… non è ancora concluso del tutto
Durante l’evento avete votato il vostro vino preferito, e le vostre schede aspettano di essere aperte. Chi sarà il vincitore del I Premio Giuria Popolare Vini Autentici? Un riconoscimento così merita una serata speciale per celebrarlo insieme. Vi faremo sapere presto dove e quando. Restate sintonizzati.
Una vigna, una storia
Quest'anno abbiamo raccolto le voci di chi il vino lo fa davvero, di chi ogni giorno si alza e va in vigna sapendo che la fatica sarà tanta e le certezze poche. Ne sono nate quattro interviste video che raccontano i produttori, le loro scelte, i loro dubbi, le loro ostinazioni:
→ 30 ettari tra mare e vigna: la scommessa di due fratelli sulla collina di Vasto (Azienda Agricola “NILO”)
→ Felice Prosperi e l'arte di rallentare in una società che non si ferma mai (Azienda Agricola VADDINELLI)
→ Dove il vino unisce: la piccola rivoluzione di Giulianova (Azienda Agricola Colle San Massimo)
→ Esselé: vigne abbandonate che tornano a vivere (Esselé Vini)
→ Kondo Vineyard
Le trovi tutte sul nostro canale PeerTube: peertube.uno/c/viniautentici
— Il team di Vini Autentici



































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